mercoledì 30 novembre 2011

Eppure la vita è tua...


Per compiere l’ultima scelta della SUA vita, Lucio Magri è dovuto andare in esilio. In Italia, infatti, nessuno è padrone della propria vita, su di essa non puoi decidere tu, decide il cardinal Bagnasco. In Italia per chi assiste qualcuno nel suicidio ci sono 12 anni di galera. 15 per “omicidio di consenziente”, una contraddizione in termini, l’omicidio è sempre di qualcuno che non ha nessuna intenzione di morire.

Eppure la tua vita è TUA, se per te ha cessato di essere vita ed è divenuta solo inferno e tortura, il diritto a chiuderla nel modo che ritieni più sereno, eventualmente facendoti aiutare, è insita nel tuo diritto alla vita e alla libertà, che sono inscindibili.

Lucio Magri è dovuto andare in esilio, come Mario Monicelli è stato costretto a gettarsi da una finestra del quinto piano. Una morte senza ulteriore angoscia e dolore non è contemplata dal nostro Stato clericale, dal partito dei torturatori in tonaca e dei baciapile di establishment. Che ogni maledizione sia con loro.

Paolo Flores d'Arcais

martedì 29 novembre 2011

distogli lo sguardo


prendiamo per mano i banchieri facciamoci coccolare con parole suadenti gelide convincenti accettiamo carezze dai magnati del grande dio soldo dio cane dio puttana facciamole nostre come se fossero sempre state qui con noi come se fossero nostro sangue che distrattamente abbiamo dimenticato abbracciamo insieme i nostri carnefici e uniamoci in un ballo vorticoso attorno a questo baratro che ci incombe al nostro fianco

fratello sorella amico sguardo lieve caldo distogli lo sguardo da questo e scappa con me verso un nuovo panorama un nuovo orizzonte una nuova luce

la direzione? e chi lo sa? dietro quella collina sembra aprirsi il sereno

 

sabato 19 novembre 2011

Potere e anarchia

Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità di carattere economico, che sfugge alle logiche razionali. Io detesto soprattutto il potere di oggi. Io detesto soprattutto il potere di oggi. Ognuno odia il potere che subisce, quindi odio con particolare veemenza il potere di questi giorni. È un potere che manipola i corpi in un modo orribile, che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o da Hitler. Li manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore, istituendo dei nuovi valori che sono dei valori alienanti e falsi, i valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama un genocidio delle culture viventi, reali, precedenti. Sono caduti dei valori, e sono stati sostituiti con altri valori. Sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti da altri modelli di comportamento. Questa sostituzione non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dal nuovo potere consumistico, cioè la nostra industria italiana pluri-nazionale e anche quella nazionale degli industrialotti, voleva che gli italiani consumassero in un certo modo, un certo tipo di merce, e per consumarlo dovevano realizzare un nuovo modello umano.
Pier Paolo Pasolini
 

venerdì 11 novembre 2011

Sacra Disobbedienza


Se l'ingiustizia ha una molla, o una puleggia, o una corda, o una manovella esclusivamente per sé, allora si può forse considerare se il rimedio non sia peggiore del male; ma se è di una natura tale da richiedervi d'essere l'agente dell'ingiustizia nei confronti di un altro, allora, io dico, che s'infranga la legge. Lasciate che la vostra vita faccia da contro-attrito per fermare la macchina. Ciò che devo fare è accertarmi, in ogni caso, che non mi sto prestando al male che condanno. 
(Henry David Thoreau)

venerdì 4 novembre 2011

Servizi pubblici (in fondo a destra)


servizio pubblico / servizio di chi / mio no di certo / non sopporto più da tempo le cagate televisive / i teatrini squallidi della pseudopolitica salottiera / tantomeno santi santori flores & lerner vari / serve igiene mentale / serve aria fresca / servono idee e strumenti nuovi per delobotomizzare la gente / serve un mondo più abitabile / serve più saggezza sparsa a piene mani sulle menti offuscate dal dio consumo / e le stelle stanno a guardare

giovedì 27 ottobre 2011

Lavoro boia



«Nella sua passione cieca, nella sua ghiottoneria di lavoro straordinario, il capitale sorpassa non soltanto i limiti morali, ma anche l'estremo limite fisiologico della giornata di lavoro. Esso usurpa il tempo che esigono la crescita, lo sviluppo ed il mantenimento del corpo in buona salute. Esso ruba il tempo che dovrebbe venir impiegato a respirare l'aria libera ed a godere della luce del sole. Esso lesina sul tempo dei pasti e l'incorpora, tutte le volte che lo può, al processo stesso della produzione, in modo che il lavoratore, ridotto a semplice strumento, si vede fornire il nutrimento come si fornisce di carbone il fornello, d'olio e di sego la macchina.

Riduce il tempo del sonno, destinato a rinnovare e a rinfrescare la forza vitale, al minimo di ore di pesante torpore senza il quale l'organismo sfinito non potrebbe più funzionare... Il capitale non si occupa affatto della durata della forza di lavoro.

Quello che soltanto lo interessa, è il massimo che può esserne spesa in una giornata. Egli raggiunge il proprio scopo abbreviando la vita del lavoratore, come un agricoltore avido ottiene dal terreno il più forte rendimento esaurendone la fertilità.»
(Karl Marx)